I vecchi lavori che stanno scomparendo: il fabbro
Ormai la tecnologia ci sta inghiottendo e, presi da questo marasma digitale, ci troviamo molte volte a perdere i veri valori di un lavoro sano e con tutti i crismi per permetterci di crescere la nostra famiglia.
Il fabbro, l’antico lavoro in via di scomparsa
Uno dei lavori che sicuramente ha risentito della nuova via elettronica è il fabbro, un lavoro duro e pesante, che nei tempi passati ha sempre permesso ad intere generazioni di portare a casa un dignitosissimo stipendio.
Nelle officine e piccole botteghe in via di estinzione, il fabbro ha dovuto iniziare ad evolversi e a servire ai cittadini una versione rivisitata e accompagnata da diverse feature, che ne fanno una figura completa per i lavori di casa. D’altronde avete mai provato a chiamare il pronto intervento fabbro a Milano? Con le continue richieste, i ragazzi che lavorano ad agosto hanno un vero e proprio surplus di lavoro grazie agli sbadati e agli incidenti domestici.
Il Fabbro 2.0 infatti può fare:
- Cambiare e sbloccare le serrature di casa
- Realizzare griglie e serramenti anti intrusione
- Installare Cler o serrande in attività e negozi
- Lavorare ogni tipo di ferro anche con diverse modalità di piegatura
- Forgiare prodotti di diverse misure in base alle esigenze.
Da questi appunti possiamo ormai dedurre che il classico ” Fabbro ” ha cessato di esistere molto tempo fa. Ora siamo di fronte ad una persona preparata a risolvere diverse problematiche su più punti in breve tempo, basti pensare a quando è richiesto il suo intervento per sbloccare le porte di malcapitati che hanno rotto la chiave nella serratura.
Un lavoraccio che trova sempre più dimestichezza e uso visto la scomparsa dell’uomo tutto fare di casa, la classica figura del padre che si arrangia un po’ a fare tutto. Quando poi arriva l’estate bisogna sempre ricordarsi dei piccoli accorgimenti tattici per evitare brute sorprese.
1) Chiudere sempre le inferiate da doppia mandata per evitare che i ladri abbiano vita facile con un solo giro di chiave (visto che con l’estate i numeri di furti sono in crescita per via dello svuotamento delle città).
2) Ricordarsi di predisporre e far aggiustare da un buon fabbro la maniglia con qualche difetto… o al nostro ritorno saremo obbligati a chiamare ed aspettare ore in attesa di un fabbro reperibile!
La morte dei piccoli artigiani è dovuta all’obbligo di frequenza scolastica?
Senza che scendiamo nello scontato, molti artigiani che ora pullulano la città e che stanno mantenendo la loro azienda, sono uomini cresciuti nelle botteghe del paese, gente che dopo la 3° media ha scelto di abbandonare gli studi e dedicarsi completamente al mondo del lavoro, accompagnati da brav’uomini che hanno deciso di prenderseli sotto la loro ala e insegnargli questo mestiere.
Ad oggi, però, con le leggi in vigore questa cosa è praticamente impossibile, un po’ perché i ragazzini non abbandonano più la scuola e portano a termine la maturità, sfociando quindi in un percorso lavorativo completamente diverso, un po’ perché è subentrata questa vergogna dei lavori umili, come se fosse meno pregiato fare il fabbro piuttosto del calciatore…
Basti però pensare che un artigiano a fine mese potrebbe portare a casa anche 3-4 mila euro, stipendi che difficilmente riuscirete a convertire una volta intrapreso un lavoro scolarizzato, sia che voi siate dipendenti pubblici o privati.
Non ci resta che augurarci che molti studenti prendano la possibilità al volo di inserirsi in qualche attività di artigianato e incomincino a dedicarsi a questi lavori che presto vedremo scomparire.