La riforma della gestione dei rifiuti
Tutti sanno che il sistema di gestione rifiuti così com’è concepito presenta numerose lacune. Spesso i media parlano dell’annoso problema della gestione dei rifiuti soprattutto in aree specifiche d’Italia. Le problematiche da affrontare sono diverse.
Quelle che hanno portato nel tempo a creare questa emergenza sono principalmente l’elevata quantità di smaltimento in discarica dei rifiuti ingombranti, la piccola percentuale di riciclaggio, l’infiltrazione della criminalità in questo settore e alla mancanza di senso civico e ambientale di una parte di cittadinanza.
A tutto ciò bisogna poi aggiungere che non esiste una proporzione economica tra i costi di gestione delle aziende e il comportamento virtuoso di cittadini e operatori economici. Né cittadini né operatori ecologici sono incentivati a tenere comportamenti virtuosi nei confronti della produzione di rifiuti e neanche a favorirne il riciclo .
Non è insolito sentire di cittadini o operatori ecologici che abbandonano rifiuti ai bordi delle strade o che non adempiono al loro dovere.
È necessaria una riforma
Tutti questi motivi hanno portato le istituzioni europee e italiane a dover creare una riforma della gestione dei rifiuti che possa arginare tutti questi problemi. Il principio cardine su questa riforma si basa e il monitoraggio.
L’unico metodo per poter combattere tutte queste problematiche è monitorare tutti i passaggi che vanno dalla produzione dei rifiuti al loro relativo smaltimento o riciclo. Con un monitoraggio costante di tutti i processi si ha la possibilità di capire dove il meccanismo si inceppa e porvi subito rimedio.
Ma per poter fare questo è necessario che le aziende pubbliche e private implementino dei sistemi informatici studiati ad hoc per questo tipo di compito. Altri pesi europei hanno già informatizzato la gestione di rifiuti con software in cloud come winwaste.net.
Questo software è tra i più utilizzati in Europa e consente la gestione completa in remoto di tutti i passaggi che un rifiuto deve compiere per arrivare ad un fine vita in linea con le nuove normative.
La raccolta, il trasporto, la gestione amministrativa, lo stoccaggio e lo smaltimento avvengono con un costante monitoraggio del software. Essendo in cloud non è necessario utilizzare uno specifico computer, ma si può accedere al sistema da qualsiasi periferica come tablet e smartphone.
Questo aspetto è molto importante in quanto permette a tutti gli operatori dei vari step di aggiornare in tempo reale la procedura, evitando quindi che le informazioni vadano perse o che vengano dimenticate. Analizziamo i principi su cui si basa la riforma per capire come è possibile integrare un software a un etica ambientale.
I principi della riforma
La riforma della gestione dei rifiuti si basa essenzialmente su tre principi.
I costi di gestione
Il modo migliore per evitare l’immissione sul mercato di rifiuti è ovviamente cercare di non creare altri rifiuti. L’idea è quella di assegnare i costi di gestione dei rifiuti alle aziende che producono prodotti che sono generatori altri rifiuti. Ciò significa limitare il packaging dei prodotti e/o realizzarli in materiali ecosostenibili.
Grazie al controllo ambientale che tramite il software è possibile realizzare, i comuni possono applicare un contributo economico aggiuntivo a tutti quei produttori di beni che non rispettano questo principio. Questi contribuiti serviranno a potenziare e sostenere i processi di gestione dei rifiuti e soprattutto incentivare la raccolta differenziata e il riciclaggio.
Il monitoraggio dei rifiuti delle varie aziende, avvenendo tramite software è costante e preciso. Questo consente di premiare le aziende virtuose e tassare quelle non. Ciò consente di motivare i produttori a ridurre le parti dei prodotti che generano rifiuti, attribuire i giusti costi di gestione dei rifiuti a chi si impegna ed eliminare morosità non
sempre facili da dimostrare.
Grazie all’utilizzo di software come winwaste nel tempo si riuscirebbe a raggiungere una maggiore efficienza di produzione e ad abbassare i costi di gestione dei rifiuti. Tutti questi vantaggi si commuterebbero in minori costi per cittadini e aziende. Questo nuovo modello di gestione dei rifiuti tramite software consentirebbe di allineare
aziende private pubbliche alle direttive europee che voglio che chi inquina paga di più.
Chi inquina paga
Altro principio della riforma prende questo slogan come riferimento. Il cosiddetto contributo economico ambientale deve essere applicato solo a coloro che immettono prodotti sul mercato che hanno un alto tasso di produzione dei rifiuti. Sino ad ora si calcolava questo contributo tramite tabelle che riportavano delle stime approssimative di produzione dei rifiuti in base al bene prodotto.
Molte aziende però da tempo hanno aggiornato la propria produzione con sistemi più green ma purtroppo a causa di questo sistema obsoleto continuano a pagare contributi di gestione dei rifiuti più alti di quelli che realmente hanno.
Tramite l’informatizzazione della gestione dei rifiuti finalmente le aziende virtuose possono veder scendere l’importo dei loro contributi ambientali per la gestione dei rifiuti.
Il principio che chi inquina paga è citato spesso nei documenti dell’Unione Europea come cardine della politica ambientale europea. L’Europa è sempre stata sostenitrice di questo principio e vuole che tutti gli Stati facciano pagare i costi della gestione dei rifiuti solo a chi non si allinea alle politiche per l’abbattimento dell’inquinamento ambientale.
Gli incentivi
Altro principio della riforma per la gestione dei rifiuti è quello di introdurre degli incentivi economici per le aziende e i cittadini. Se i cittadini e le aziende cominciano ad essere parte attiva nella produzione dei rifiuti, questa emergenza è possibile arginarla in tempi più brevi.
Un buon modo di incentivare aziende e persone è dare sgravi fiscali a coloro che hanno un comportamento responsabile nella gestione dei rifiuti. Un comportamento responsabile per le aziende è la produzione di beni che non producano altri rifiuti, mentre per i cittadini è quello di ridurre la produzione di rifiuti aumentando la raccolta differenziata.
In pratica il principio si basa su un cambio di modello. Si passerebbe da una situazione dove i cittadini pagano per la gestione dei rifiuti ad una dove i cittadini vengono pagati per fare la raccolta differenziata e per il corretto conferimento dei rifiuti. Tutti questi principi come anticipato si basano su metodi di controllo. Allo stato attuale il controllo è possibile sfruttando la tecnologia.
I software come winwaste consentono il monitoraggio completo di tutta la procedura dal momento in cui l’azienda produce un bene al relativo smaltimento. L’applicazione di questa tecnologia può essere davvero il punto di partenza per applicare delle politiche ambientali volte ad un risultato concreto.