Monster: l’adattamento anime del capolavoro manga
Il settore dei fumetti, in particolare dei manga, offre quotidianamente un catalogo di titoli sconfinato, adatto a tutti gli appassionati, indipendentemente dal genere, con uscite di veri e propri capolavori sia dal punto di vista del disegno che per quel che riguarda la narrazione.
Non è un caso, quindi, che molti fumetti giapponesi di grande successo abbiano poi trovato nuova vita su pellicola, con la trasposizione in anime, disponibili sulle varie piattaforme di streaming. Non tutti i film di animazione, però, sono riusciti a cogliere quella bellezza e quei dettagli presenti sulla carta, deludendo i fan che, in alcune circostanze, hanno anche dovuto attendere molti anni prima della messa in onda.
Noi stiamo parlando di Monster, un anime che, pur essendo visibile in Italia su Netflix dallo scorso gennaio, continua a far registrare ottimi risultati, riuscendo a replicare quanto fatto dal manga da cui trae spunto.
Il contesto di Monster
Come accennato in precedenza, l’anime Monster ha dimostrato fin dal suo lancio, datato inizio 2023, tutta la sua qualità, in particolare per quanto concerne i disegni, le tematiche affrontate la profondità della trama. La serie di animazione rappresenta la trasposizione del fortunato manga la cui prima uscita risale al 1994, creato da Naoki Urasawa, un punto di riferimento del fumetto giapponese, andata in onda per la prima volta nel lontano 2004 e arrivato in Italia solo di recente. La serie tv è disponibile su Netflix in lingua giapponese originale e in francese, mentre i sottotitoli presenti sono italiano, tedesco, francese, rumeno e giapponese.
La storia narra le vicende di Tenma Kenzo, neurochirurgo giapponese che lavora in una clinica in Germania, fidanzato con la figlia del direttore e spesso costretto a sottostare agli ordini di quest’ultimo, come dover salvare la vita a pezzi grossi a scapito di persone umili.
In una di queste circostanze, Tenma preferisce, contravvenendo alle indicazioni del futuro suocero, di salvare un bambino, Johan Liebert, piuttosto che il sindaco, che invece morirà a seguito dell’intervento eseguito dai colleghi, con conseguenze negative per la sua carriera. Presso la clinica viene ricoverata anche la sorella gemella di Johan, Anna, in stato di shock.
Successivamente, all’interno della clinica accado strani delitti che vedono come vittime alcuni esponenti definiti come oppositori del nostro protagonista.
Chi è davvero il mostro?
La narrazione si sposta poi in avanti di nove anni, con Tenma che è divenuto il direttore di dipartimento ma che viene accusato di omicidio in seguito ad alcuni delitti sempre all’interno della clinica. Dopo aver saputo che il colpevole era proprio Johan, il bambino salvato da lui tanti anni prima, decide di abbandonare il lavoro per mettersi alla ricerca dell’assassino, anzi del “Mostro”, in una sorta di percorso di redenzione per l’errore di averlo lasciato in vita, ma anche per scagionarsi dalle accuse della polizia.
In questo suo viaggio in Europa Centrale ritrova Anna, la sorella di Johan, che non ricorda nulla e che è stata adottata da una nuova famiglia, facendosi chiamare Nina. Proteggendola dalle mire di Johan che voleva rapirla, Tenma attraverso i ricordi della ragazza che riaffiorano, scopre l’oscuro passato dei due gemelli e riesce a portare alla luce altri terribili eventi che hanno portato alla nascita del mostro, venendo a conoscenza di esperimenti atroci e altre vicende oscure e crudeli.
L’anime si divide in 74 episodi che, come detto, è possibile guardare sulla piattaforma Netflix, in lingua originale con i sottotitoli in italiano, in una serie carica di mistero e coinvolgimento, in ambientazioni che ci riportano all’Europa di tanti anni fa e una narrazione di altissima qualità, come dimostrato non solo dal seguito di appassionati ma anche dai premi vinti, come quelli ottenuti al Japan Media Arts Festival, e il miglior manga drammatico all’Anime Expo. La versione italiana nel 2005 è stata premiata con il premio Attilio Micheluzzi.