Progettazione di un piano di formazione aziendale di successo
La rapidità con cui evolve il mercato impone alle aziende, in qualsiasi settore, di modificare continuamente metodi di produzione, strategie di marketing e strumenti di vendita. Spesso, tuttavia, si tralascia di aggiornare quella che è la risorsa più importante: le persone.
Nuove dinamiche di consumo e di acquisto richiedono approcci innovativi che possono essere acquisiti solo tramite un progetto di formazione ben strutturato che coinvolga tutti i livelli aziendali. Per pianificarne uno di successo che restituisca i risultati desiderati e sia soddisfacente per tutti può essere utile applicare alcuni consigli, come quelli a seguire.
Credere nell’efficacia della formazione
Il primo elemento che ostacola l’efficacia di un piano di formazione aziendale sta nell’approccio con cui lo si affronta. Molte aziende sono restie ad attivare un percorso di aggiornamento per i propri dipendenti, perchè temono di investire risorse che poi non portano alcun risultato. Inoltre, spesso, chi frequenta il corso di formazione non riesce immediatamente ad applicare i contenuti formativi alla pratica quotidiana, e abbandona quanto appreso, ricominciando a lavorare come aveva fatto fino a quel momento.
Un primo modo per far sì che la formazione funzioni è credere nella sua utilità e nel professionista che si è scelto per proporla.
Stabilire obiettivi formativi adeguati
Il management aziendale misura quasi sempre i risultati dei corsi di formazione in temini puramente economici: se non c’è stata crescita di fatturato in seguito alla loro attivazione, significa che non sono serviti a nulla. In realtà, gli obiettivi della formazione sono più ampi e difficili da misurare numericamente. Riguardano l’innovazione nei metodi, l’aggiornamento delle competenze, la flessibilità al cambiamento, valori che si traducono in un potenziamento globale dell’azienda sul mercato. Un risultato che si ottiene e nota nel lungo periodo ed è molto più importante del mero aumento del business aziendale.
L’approccio migliore è stabilire gli obiettivi della formazione prima della sua attivazione, condividendo il progetto tra formatori, management e fruitori del corso, così che tutti siano informati e partecipi delle attività che si andranno ad affrontare.
Preferire le metodologie esperienziali
La mente, specialmente negli adulti, fatica ad assimilare nozioni di pura teoria. Se il corso formativo è impostato in modo scolastico, con lezioni frontali e scarsa intrazione, sarà difficile mantenere l’attenzione di chi lo frequenta a un buon livello e trasformare questi concetti in azioni utili all’operatività quotidiana. I metodi che funzionano di più sono quelli esperienziali, che simulano un contesto reale, facilitando la focalizzazione di errori e aree di miglioramento nella realtà professionale. La capacità del formatore sta anche nel comprendere i professionisti che ha di fronte e trovare per ogni percorso il giusto equilibrio tra teoria e pratica, tra spiegazione e sperimentazione, per offrire strumenti di lavoro facilmente applicabili.
Applicare e consolidare i nuovi metodi
Un altro degli ostacoli relativi alla formazione è applicare nel concreto le nozioni apprese. La frenesia quotidiana dà la percezione che l’adozione di nuovi metodi possa rallentare ancor di più l’operatività, quando invece un cambiamento nell’approccio sarebbe la soluzione più utile a rendere snelli ed efficaci i processi. Così si continua a fare come si è sempre fatto e tutte le potenzialità di miglioramento offerte dalla formazione svaniscono nel giro di poco tempo. Per vincere la resistenza al cambiamento, può essere utile il metodo “peer to peer coaching“, secondo il quale si mettono a confronto professionisti che hanno difficoltà lavorative diverse ma all’interno dello stesso contesto aziendale, portandoli a individuare soluzioni che possono essere poi mantenute più facilmente grazie al reciproco sostegno.
Alla base di un piano di formazione aziendale di successo, riassumendo quanto detto, c’è soprattutto la fiducia nel cambiamento. Ogni trasformazione che muta lo status quo dell’azienda, grande o piccola che sia, viene accolta con preoccupazione e ansia. Anche quando risulta evidente che i metodi tradizionali sono ormai inefficaci, si preferisce continuare ad agire come si è sempre fatto, piuttosto che modificare il proprio approccio. Solo superando questa mentalità, innata nella natura umana ma oltremodo pericolosa, si può accogliere con fiducia ed entusiasmo l’opportunità offerta dalla formazione, per crescere come professionisti e come azienda, affermandosi in modo vincente sul mercato.