Lavoro: le retribuzioni crescono dell’1,2%… Ci accontentiamo?
Il lavoro è poco e la disperazione degli italiani spesso è tanta. Tuttavia le retribuzioni crescono, anche se di poco. Non accadeva da tanto e questo ci rende un po’ meno “poveri”. Ma come è messa l’Italia adesso?
Molti dicono che il lavoro manca e che i giovani sono tutti scansafatiche e mammoni. Magari questo può essere vero per molti, ma non per tutti. E non dobbiamo dare la colpa solo ai ragazzi, se questo accade. Non è facile trovare un posto di lavoro, anche perché le aziende hanno troppe richieste contorte come:
“vogliamo un apprendista che sappia fare tutto”
“vogliamo gente competente, che sia dia da fare e che però accetti delle retribuzioni basse”
“vogliamo uno studente che possa impegnare tutto il suo tempo libero per pochi euro”
… In sostanza… Vogliono troppo per dare poco in cambio.
A quel punto subentra anche il fatto che un giovane che ha tutto scodellato, che ha i genitori che gli pagano tutto senza dire nulla, si chiede perché dovrebbe accettare un lavoro che non gli piace ed accontentarsi di retribuzioni basse, quando ha già tutto ed il portafoglio pieno per uscire con gli amici senza dover fare niente per guadagnarsi i suoi euro?
È tutto un circolo vizioso e la crisi, in realtà, è creata anche da noi e dalla nostra mancanza di volontà. Naturalmente non si può generalizzare, perché ci sono quelli che si danno da fare, ma ci sono anche quelli che non muovono un dito e aspettano (aspettano cosa?).
Tuttavia, magari pensano di darci una buona notizia, dicendoci che le retribuzioni stanno crescendo dell’1,2%… ma sono sempre ai minimi!
Ma questo non importa, in fondo, e sapete perché?
Perché dovremmo spronare i nostri figli a crearsi il proprio mestiere ed a insistere per il lavoro che vogliono fare davvero. Quello che si sentono. Questo potrà farli sentire realizzati e forse potrà fargli capire che la crisi, può anche essere abbastanza relativa, se lo vogliamo (e non è una scusa valida). Sicuramente la vita di tutti sarebbe migliore se riuscissimo a concentrarci su quello che vogliamo fino a riuscirci: tantissime facce felici in più in giro per le strade.
Il problema principale, però, non sono le retribuzioni basse. Ma è la mentalità chiusa della stragrande maggioranza di noi… Ci sono quelli che sanno cosa vogliono ma pensano di non poterlo ottenere e quindi non si impegnano per raggiungere i loro obiettivi. E poi ci sono quelli che non sanno neanche cosa vogliono dalla loro vita ed aspettano che un’idea o un lavoro gli cada dal cielo…
E allora? Cosa facciamo?
Non possiamo lamentarci delle retribuzioni e della mancanza di opportunità se rimaniamo bloccati e non ci muoviamo in nessuna direzione.
Cambieremo questa mentalità e riusciremo a capire ed impegnarci in quello che davvero vogliamo? Una volta che vi sentirete realizzati, sarete felici e vivrete meglio nonostante le retribuzioni non soddisfacenti. Ma ricordate che poi ci sono sempre tanti metodi (legali e puliti) per arrotondare… Allora perché abbattersi in partenza?