Riapertura studi legali: le regole in fase2
Da alcuni giorni è partita con la fase 2 la riapertura di molti luoghi frequentati dal pubblico. Tra questi possiamo indicare gli studi legali, per i quali alcuni giorni fa il COA ha reso note le modalità e le linee guida a salvaguardia di chi lavora nell’ambito giuridico, ma anche di chi deve recarsi in uno studio. La salvaguardia quindi è orientata verso i componenti della categoria ma anche al pubblico. Il vademecum del comitato lombardo è breve, sintetico ma efficace. Contiene tutte le misure che sono state suggerite per la riapertura degli studi legali a Milano. Il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati ha presentato una serie di regolamentazioni e di misure particolari, da mettere in atto a titolo precauzionale, per tutti i frequentatori dei locali professionali di avvocatura, sono circa tredici punti importanti, che lasciano libertà di scelta ad ogni professionista di adattarle alle proprie esigenze, o di applicarle così come sono state suggerite. Un tema che coinvolge tutti i rappresentanti della categoria come ad esempio lo studio legale della corte.
Preferire il lavoro a distanza
Inoltre, ogni avvocato ha la possibilità di aggiungere alcune regole particolari rispetto a quelle proposte. Per l’occasione le linee-guida diffuse da Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Milano sono state redatte per poter essere inerenti al testo del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri; datato 26 aprile 2020, all’interno del quale erano contenute le disposizioni sempre inerenti al medesimo decreto citato, in merito alle misure urgenti di contenimento dell’emergenza Covid 19. Dove viene suggerito dal Coa di Milano di proseguire nella propria attività professionale il più possibile con la modalità di lavoro a distanza, ovvero per tutte quelle pratiche e quelle incombenze lavorative che possono essere comunque smaltite al proprio domicilio, vengano mantenute tali. Va da sé che devono essere messe in atto misure cautelative e protocolli di sicurezza anti-contagio; dove non sia possibile rispettare una distanza interpersonale di almeno un metro e dove non è possibile attuare misure di contenimento più rigide. Ovviare adottando lo smart working o limitando gli appuntamenti a livello fisico.
Un vademecum efficace
Tra i suggerimenti c’è il focus sull’attenzione praticamente quasi obbligatoria delle operazioni di sanificazione dei luoghi di lavoro, degli uffici, ma anche di tutti i vani accessori dedicati all’accesso dei medesimi, quindi le linee guida del Consiglio degli Ordini degli avvocati di Milano ribadisce l’utilizzo del lavoro agile, per lo svolgimento dell’attività a distanza. Le indicazioni per i frequentatori dei locali di studi legali sono parecchie, ma sicuramente non tutte attuabili completamente, nel dettaglio possiamo leggere nel documento originale informativo del Coa le disposizioni in merito alla disciplina emergenziale. Ovvero attenersi a tutte quelle misure che sono state divulgate più volte in questi mesi dal Presidente del Consiglio dei Ministri.
Attenersi alle regole
Attenersi alle regole inerenti alla quarantena nel caso di persone che si sono ammalate nei masi passati, o che lo sono state di recente; quindi osservare la quarantena laddove sia necessario. Ovviamente sono misure da prendere In base allo stato di salute di ciascun componente dello studio legale. Un’informativa che ribadisce molti punti già presenti nel decreto di aprile. Modalità specifiche da concretizzarsi in modo materiale non ne sono state inserite. Si può ipotizzare dell’uso di affissione di cartelli di avviso, con regole da seguire, per un contatto diretto con il professionista dello studio. Nel vademecum c’è una parte che parla delle modalità di accesso allo studio già citato. Ovvero: impiego di mezzi privati anziché utilizzare mezzi pubblici, nel caso invece questi venissero utilizzati viene raccomandato caldamente di adottare tutte le misure di sicurezza: guanti e mascherina, munirsi di disinfettante, la dove possa essere necessario; ad esempio in ascensore, lungo le scale, in tutti i punti di accesso comuni.
Evitare il contatto diretto il più possibile
Benché sia caldamente consigliato di non utilizzare l’ascensore. Sconsigliato in tanti altri contesti. Anche in quelli semplicemente condominiali; come già detto tutti i dispositivi di protezione individuale devono essere assolutamente presenti, cioè mascherina guanti e disinfettante. Questi dettagli vanno specificati con cartelli e avvisi ben visibili. Così come per i divieti, cioè tutte quelle condizioni che rendono impossibile l’accesso allo studio stesso che sono: febbre pari o superiore a 37,5, tosse dolori muscolari anomali e comunque febbre e malessere generale, congiuntivite disturbi del gusto e dell’olfatto. In questi casi non ci si potrà recare in uno studio legale prima di aver consultato il proprio medico. Nei suddetti uffici e studi legali non è consentito l’ingresso nemmeno gli addetti alla consegna, come corrieri, fattorini e quant’altro. Il personale addetto alla consegna di qualsiasi tipo di materiale, merce, pacco, o collo, deve lasciare il tutto fuori dalla porta dello studio.
Sanificazione e pulizie profonde
All’interno dell’ufficio invece bisogna provvedere a lavarsi le mani spesso, la mascherina può essere tolta solo se si è soli, quindi l’avvocato non può togliere la mascherina in presenza di un cliente e viceversa. Viene raccomandato anche l’uso di soluzioni idro-alcoliche per il lavaggio delle mani e per la sanificazione degli oggetti, delle sedie, delle scrivanie, e di tutti i componenti d’arredo, che possono venire a contatto con gli estranei. Rispettare le distanze interpersonali laddove sia possibile ed effettuare turnazioni di presenza per arieggiare i locali più possibile. Le zone comuni come: segreteria, bagno, angolo uso fotocopiatrice, e quant’altro devono essere sempre utilizzate rispettando al massimo le norme igienico-sanitarie; è indispensabile la pulizia quotidiana di tutti i locali, utilizzando prodotti a base di cloro o alcool evitare assolutamente l’organizzazione di riunioni o di appuntamenti di carattere professionale con più di due persone.