Riscaldamento globale: nel Mediterraneo sono a rischio il 50% delle specie
L’annuncio del WWF è molto chiaro e lancia un allarme ben preciso: entro la fine di questo secolo, rischiamo di veder sparire la metà della biodiversità presente nel Mediterraneo. Secondo un accurato studio, a cura dell’università britannica dell’East Anglia, dell’università australiana James Cook University e del WWF stesso, il 50% delle specie presenti nei nostri mari sono a rischio.
La colpa è del riscaldamento globale e delle emissioni di Co2. Se queste ultime non si ridurranno a breve, porteranno il Mediterraneo a cambiare per sempre. Il report proposto dal WWF e dalle due università spiega esattamente quale sarà a breve la situazione causata dal riscaldamento globale e i rischi delle 80mila specie animali presenti in 35 aree del pianeta.
Basterebbe solo un aumento di 2 gradi centigradi per mettere a rischio circa il 30% delle specie. Tuttavia, se non si ridurranno le emissioni di gas serra, la temperatura salirebbe di 4,5 gradi, e questo significherebbe far sparire circa il 50% della biodiversità. Purtroppo, sono le tartarughe marine ad essere in maggiore pericolo (Caretta caretta), insieme ai cetacei.
Il WWF chiede ai Governi dei provvedimenti immediati, di elaborare il Piano Nazionale clima ed energia e una strategia di decarbonizzazione, e infine di approvare al più presto gli strumenti regolatori e le legislazioni dedite a chiudere le centrali a carbone entro il 2025.